"

Come smaltire l'olio di frittura: 4 cose da sapere

Sono i nostri piccoli gesti quotidiani che ci permettono di salvaguardare l'ambiente. Vuoi diminuire il tuo impatto? Scopri con noi qualcosa che puoi fare già nella tua cucina.

Il tema dell’inquinamento è diventato uno degli argomenti più discussi degli ultimi anni, che ha smosso le coscienze di innumerevoli persone. Sono sempre di più le nazioni che hanno deciso di attuare misure di tutela nei confronti dell’ambiente, a cominciare dal corretto smaltimento dei rifiuti.

Per poterci assicurare un futuro sempre più sostenibile e preservare il Pianeta, il cambiamento però deve coinvolgere ogni singolo cittadino, attraverso tanti piccoli gesti quotidiani da compiere all’interno delle proprie mura domestiche.

Esistono molti comportamenti a cui non si fa caso, ma che possono avere un grande impatto: uno tra questi è il corretto smaltimento dell’olio da cucina esausto. Cosa farne dopo averlo utilizzato per una croccante frittura? Versarlo nel lavandino o in un recipiente che sarà poi gettato nell'indifferenziato? Oppure raccoglierlo in un contenitore per poi smaltirlo?

L’olio di frittura è considerato un RUP, ovvero un rifiuto urbano pericoloso, e in quanto tale deve essere smaltito correttamente.

Cosa succede se l’olio di frittura non viene smaltito?

Prima di imparare le regole di un corretto smaltimento, è bene capire quali siano i pericoli derivati da comportamenti poco attenti.

L’olio di frittura non è né organico né biodegradabile e, unendosi con l’acqua, forma una pellicola alta dai 3 ai 5 cm. Tale strato di materia inorganica, impenetrabile dai raggi solari, una volta disperso nell’ambiente può produrre innumerevoli danni.

Gettarlo nel lavandino, che risulta essere il procedimento più diffuso, non è corretto perché:
  • potrebbe alterare il funzionamento dei depuratori;
  • in caso dovesse raggiungere le falde acquifere, potrebbe contaminare l'acqua e ostruire le reti idriche;
  • inoltre è nocivo per la salute di pesci e alghe.
Vale la pena rischiare così tanto quando bastano solo pochi semplici passaggi per smaltire correttamente l’olio delle nostre amate fritture?
Come smaltire olio – Fratelli Carli

Come raccogliere l'olio esausto da cucina

Per smaltire nel modo migliore l’olio esausto bisogna innanzitutto raccoglierlo correttamente. Come? Per prima cosa, deve essere fatto raffreddare e poi versato all’interno di un contenitore. Per facilitare l’operazione è consigliabile aiutarsi con un imbuto, mentre, per evitare di sporcare e rilasciare tracce d’olio sulle superfici di casa, è meglio adagiare un paio di fogli di carta assorbente sotto al contenitore.

Prima di scoprire quali sono i centri addetti allo smaltimento, siamo sicuri di aver raccolto tutto l’olio esausto che abbiamo in casa?

L’olio da smaltire non è solo quello utilizzato per i nostri fritti, ma anche quello che rimane all’interno delle scatolette di tonno o conserve sott’olio.
Smaltimento olio cucina – Fratelli Carli

Dove portare l'olio raccolto per lo smaltimento

Il contenitore, riempito con l’olio utilizzato per friggere o recuperato da scatolette e vasetti, dovrà essere consegnato presso uno dei centri addetti allo smaltimento. I più diffusi sono le isole ecologiche comunali, ma, da alcuni anni, anche nei supermercati o presso alcuni distributori di benzina, esistono punti adibiti al ritiro che provvederanno a dare al nostro olio una nuova vita.
Per scoprire dove trovare il punto di raccolta più vicino a te, basta fare una semplice ricerca online oppure una telefonata al tuo comune di residenza.

La nuova vita dell’olio raccolto

Un corretto smaltimento ci permette non solo di tutelare l’ambiente, ma anche di dare una nuova vita all’olio raccolto. Negli ultimi anni sono sempre più numerose le soluzioni di riciclo dell’olio usato.

Attraverso il processo di rigenerazione l’olio può essere infatti:
  • trasformato in eco-combustibile con un impatto meno inquinante del comune petrolio, come ad esempio il biodiesel utilizzato per stufe o caminetti;
  • sfruttato per realizzare mangime per animali da fattoria;
  • utilizzato come ingrediente per realizzare creme, saponette e lubrificanti vegetali;
  • impiegato come ottimo distaccante per il campo edilizio.
Riciclare l’olio e regalargli una nuova vita ci permette di ridurre le emissioni di CO2 e di risparmiare sul consumo d’acqua necessario per lo smaltimento e la produzione di una nuova materia prima.