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Vino Pigato: origini e produzione

La Liguria è una terra ricca di sapori e prodotti unici, non solo olive e olio, ma anche vini rossi e bianchi. Tra questi ultimi spicca il Pigato, prodotto nelle province di Genova, Imperia e Savona.

Racchiusa tra i monti e il mare, la Liguria è un territorio poco agevole per le coltivazioni, ma questo aspetto non ha scoraggiato i suoi abitanti che hanno fatto di questa difficoltà una ricchezza, grazie al sapiente uso di terrazzamenti, diventati parte integrante del suo meraviglioso paesaggio.

Oltre agli uliveti, da cui ha origine il pregiato olio ligure, sono presenti ben 29 vitigni autoctoni, da cui nascono vini dai sapori unici: i rossi, come l’Ormeasco e il Rossese, e i bianchi, come il Vermentino e il Pigato. Quest’ultimo viene coltivato sia lungo la costa, sia nell’entroterra, in particolare nella zona compresa tra Albenga e Imperia, nel cuore della Riviera di Ponente.

Vino Pigato: le origini

Le origini del vino Pigato affondano nell’Antica Grecia, anche se bisognerà aspettare il XVII secolo perché giunga nei territori liguri e il 1830 per l’approvazione della sua coltivazione.

Il Pigato ha antiche radici: sembra infatti che sia originario della Tessaglia e che sia giunto in Liguria nel 1600 attraverso la Spagna e la Corsica. La sua storia prosegue nei secoli con un punto di svolta nel 1830, anno in cui l’arciprete di Ortovero, Francesco Gagliolo, ne promosse la coltivazione. Per la sua commercializzazione si dovette aspettare però il secolo successivo, e più precisamente il 1950, quando il vignaiolo Rodolfo Gaggino lo mise in vendita a 300 lire.

A differenza delle sue origini, che attraversano il Mediterraneo, il nome di questo vino a bacca bianca è invece strettamente legato alla terra dove è prodotto: si chiama infatti così dal termine dialettale “pigau”, che significa macchiettato, in riferimento alla puntinatura marrone che appare sugli acini maturi (macchia in ligure si dice proprio piga).

Caratteristiche del vino Pigato

 
Pigato vino caratteristiche – Carli

Il vino Pigato viene spesso paragonato al Vermentino ed effettivamente questi due vini sono molto simili tra loro per vari aspetti, oltre ad essere i due vitigni a bacca bianca più diffusi in Liguria.

La somiglianza più sorprendente è proprio dal punto di vista genetico e non è quindi sbagliato considerare il Pigato un biotipo del Vermentino, ma è importante riconoscere le peculiarità di entrambi e saperli distinguere.

La prima differenza è a livello visivo: gli acini del Pigato, una volta arrivati a maturazione, assumono una colorazione ambrata, dovuta alle tipiche macchie color ruggine, mentre gli acini del Vermentino mantengono una buccia gialla con riflessi verdi. La foglia del Pigato è di forma pentagonale e di dimensioni medio grandi, più piccola però di quella del Vermentino, così come il grappolo, che è medio-grande, di forma compatta piramidale o cilindrica.

Quest’ultimo cresce poi a ridosso del mare, mentre il Pigato trova il suo habitat naturale ad almeno 300 metri di altitudine. Proprio la maggiore altitudine (e di conseguenza una leggera escursione termica) dona al Pigato un sentore di erbe aromatiche e una maggiore densità rispetto al Vermentino, anche se entrambi sono acidi e salati al gusto, ma molto ricchi di polpa gialla.

Il Pigato è un vino di grande finezza: questa caratteristica è dovuta anche alle terre bianche ricche di calcare in cui cresce. Ha un colore giallo paglierino con riflessi dorati e sprigiona un bouquet di profumi floreali, che richiamano la macchia mediterranea, e sentori di frutta bianca e gialla.

Ha una struttura piacevole e armoniosa al palato, grazie anche al suo sapore fruttato e fresco, che crea un equilibrio con un finale sapido mitigato da leggeri sentori di mandorla.  Se lasciato invecchiare nel corso degli anni sviluppa ulteriori aromi che ricordano il sapore di resina.

Queste diversità dimostrano quanto questi vitigni siano sensibili nei confronti del terreno: zone di produzione differenti, seppur poco distanti, permettono infatti di produrre vini dalle caratteristiche organolettiche diverse.

La vera espressione del Ponente ligure

 
Di quale Regione è originario il vino Pigato – Carli

I Vini Liguri Carli sono vini pregiati e dai bouquet raffinati, con straordinari profili di gusto, tutti provenienti da uve cresciute e raccolte nei territori liguri più vicini all’azienda.

Ne è un perfetto esempio il nostro Pigato Riviera Ligure di Ponente D.O.C., che viene prodotto nella zona compresa tra i comuni di Finale Ligure e Santo Stefano, a cavallo quindi tra la provincia di Savona e di Imperia, a un’altezza che raggiunge i 400 metri sopra il livello del mare.

Il Pigato Riviera Ligure di Ponente ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione d’Origine Controllata nel 1988, definita dal disciplinare in un minimo di 95% di pigato e in un massimo del 5% di altri vitigni, non aromatici e a bacca bianca.

La vendemmia del Pigato avviene dopo metà settembre e l’affinamento richiede dai 5 ai 7 mesi in acciaio, cui seguono almeno 3 mesi in bottiglia. Dopo questo periodo le bottiglie vanno conservate in un luogo fresco, asciutto e particolarmente buio. Durante questo arco temporale il nostro Pigato Riviera Ligure di Ponente D.O.C. raggiunge il suo apice, con il tipico colore giallo paglierino dai leggeri riflessi verdolini, un profumo delicato e fruttato, con piacevoli sentori di frutta fresca e fiori bianchi di camomilla e un gusto pieno, armonico e corposo, oltre che fresco e vellutato.

La vendemmia 2020 del Pigato Riviera Ligure Ponente D.O.C. ci ha regalato un vino fragrante, floreale e vellutato. All’olfatto e al gusto si avvertono fiori bianchi e frutta fresca con piacevoli note agrumate.

Come portare in tavola il vino Pigato

Vino Pigato abbinamenti – Carli

Il vino Pigato accompagna perfettamente diversi piatti della tradizione ligure, come ad esempio i pansotti, pasta ripiena tipica di questa regione simile ai ravioli, che trovano la loro massima espressione in abbinamento alla nostra Salsa di Noci, ma anche con il “re” della cucina ligure, ossia il pesto alla genovese. Gli aromi del Pigato si sposano infatti alla perfezione con quelli del basilico e l’abbinamento con un piatto di linguine o di trofie condite con il nostro Pesto.

Il Pigato si abbina perfettamente anche ai piatti di pesce, quali il branzino alla ligure, tipico proprio della Riviera di Ponente, condito con i pinoli e le immancabili olive, ma anche le carni bianche e i formaggi a media stagionatura.

Saprà sorprenderti anche in abbinamento con un dolce fresco come la Crema di Mascarpone e Amaretti Morbidi, arricchita da pesche gialle e foglie di menta.

Qualunque sia il piatto al quale hai deciso di abbinare il nostro Pigato Riviera Ligure di Ponente D.O.C., ti consigliamo di portare in tavola il vino alla temperatura ideale di 8-10°C e di servirlo in un calice a tulipano chiuso, affinché sprigioni al meglio tutti i suoi aromi.